Nastri biadesivi 3M: definizione e utilizzo

È un oggetto che tutti noi abbiamo in casa, che tiene uniti da tantissimi anni tutti i nostri ricordi più (e meno cari). Stiamo parlando del nastro biadesivo, uno strumento ad oggi ancora utilissimo. Vediamo come è evoluto nel corso degli anni, diamone una definizione ed esploriamo i suoi vari utilizzi.

 

Ad inventare quel che oggi conosciamo come nastro adesivo fu lo statunitense Richard Drew, un ricercatore dell’azienda 3M. Lo mise a punto attorno al 1925 e il prodotto venne poi commercializzato nel 1930. Come spesso accade con le invenzioni e le migliorie statunitensi, il nastro adesivo arrivò in Europa qualche anno più tardi, nel 1937. Inizialmente, il nastro biadesivo era composto da un mix di colla da falegname e glicerina. Una curiosità che forse non saprai riguarda proprio questo mix ed è all’origine del nome Scotch. All’epoca si narrava che la 3M nell’ottica di risparmiare impiegasse solo poca colla. Questa diceria fece fece in modo che qualcuno la definì “scozzese“, riferendosi alla proverbiale – e stereotipia – avarizia degli scozzesi. Ecco come ebbe origine il nome “scotch” e il fenomeno lessicale a esso associato, noto come “volgarizzazione del marchio”, è testimone del successo del nastro biadesivo 3M. Oggi infatti, Scotch è il nome che viene usato come sinonimo di nastro adesivo, proprio come accade per Scottex con la carta assorbente.

 

Utilizzato principalmente per incollare oggetti diversi (dei più svariati materiali) tra di loro sia a carattere temporaneo sia a carattere permanente, il nastro permette l’adesione avviene attraverso il semplice contatto con l’oggetto.

 

Oggi il nastro adesivo non ha cambiato rivoluzionato moltissimo la sua formula rispetto all’originale, perché, come spesso accade, le idee più semplici sono quelle durature. Il nastro adesivo consiste quindi in un nastro di plastica (oppure carta) al quale viene applicata una sostanza adesiva. La versione basica prevede che la sostanza adesiva sia solo da un lato, ma in commercio si trovano sempre più versioni in cui entrambe le facce del nastro sono adesive. Questa tipologia è perfetta e permette di risparmiare moltissimo prodotto. A tutti noi infatti sarà capitato almeno una volta di dover incollare una ciocca su un pacchetto regalo e per queste – e tante altre occasioni – il biadesivo è lo strumento perfetto.

 

Anche se la formula non è cambiata molto, esistono oggi sul mercato tipologie di nastro adesivo, che si differenziano per il tipo di supporto (PPL o PVC) e per il tipo di colla impiegata. Quella in gomma naturale, più appiccicosa, è adatta ad ogni tipo di materiale come carta, vetro o plastica.

 

Altre colle includono: quella acrilica, che è ideale per quelle applicazioni che devono durare molto negli anni e quella “hot melt“, perfetta per le nastratrici automatiche.

 

Uno strumento utile a chi deve utilizzare il nastro adesivo in quantità massicce è lo stendinastro. La tipologia di nastro adesivo più adatta a essere utilizzato assieme a questo tipo di strumento è il nastro adesivo in polipropilene “PP” che impiega un tipo di colla in gomma naturale. Questa è certamente un’opzione molto economica, perché il nastro fa molto rumore al momento dello srotolamento e necessita di essere tagliato con uno stendinastro oppure una lama.

 

Un’altra tipologia adatta è il nastro adesivo in polivinilcloruro “PVC”: anch’esso contiene colla in gomma naturale, ma è più spesso del PPL ed è estremamente rigido. Questa versione è più costosa e, contrariamente alla precedete, è silenziosa nel momento in cui viene srotolata. Inoltre può essere spezzata anche a mani nude, senza l’ausilio di una lama.

 

Ricapitolando, quali sono le principali tipologie di nastri adesivi 3M?

trasparente, realizzato in plastica, spesso in dimensioni piccole. È il più comune, quel che tutti noi abbiamo in casa;

biadesivo, con colla adesivo da ambo le parti;

da muro, realizzato in carta, si usa principalmente per incollare sulle pareti senza rovinarle. Ad esempio, serve per coprire una parte di muro che non deve essere dipinta;

isolante, realizzato in plastica elastica molto spessa. Questa tipologia è usata principalmente per fili e apparecchiature elettriche;

medico, impiegato nei medicamenti più comuni.

 

Sin dalla sua invenzione, nel 1925, il nastro adesivo è la soluzione a tanti piccoli e grandi problemi della vita di ogni giorno. Per riparare, incollare, conservare e anche decorare esiste un nastro adesivo che fa al caso di ognuno di noi.

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