Risparmio energetico: gli impianti solari termici

Gli impianti solari termici rappresentano, ad oggi, l’innovazione per eccellenza in questo campo. Sono costituiti da tre elementi fondamentali: i pannelli solari che assorbono l’energia solare, i collettori che trasferiscono energia termica al liquido termo-vettore che a sua volta, invia il calore all’acqua ed un boiler necessario per conservare l’acqua calda.  A parte la superficie che si vuole ricoprire con i pannelli solari, si può scegliere anche la grandezza e la capacità di capienza del serbatoio, a seconda delle persone che vivono in quella abitazione e alla quantità di acqua calda che viene consumata.

Sì perché, gli impianti solari termici, vengono utilizzati non solo per il riscaldamento degli ambienti, ma anche per scaldare l’acqua sanitaria. Attenzione a non confonderli, come spesso accade, con gli impianti solari fotovoltaici, perché questi producono solo energia elettrica.

Esistono in questo settore, due categorie di impianti solari termici: quelli a ventilazione naturale e quelli a ventilazione forzata.

I primi sono i più economici tra i due, visto che si sfrutta il fenomeno della convezione per riscaldare l’acqua. Per questo il boiler (corpo freddo) viene posto più in alto rispetto al collettore (corpo caldo). Il fluido si mescola effettuando una sorta di cerchi, che rappresentano i moti convettivi, dal basso verso l’alto. I secondi invece, per inviare acqua ed incanalarla nel circuito domestico, di arrivo, necessitano di un sistema idraulico a parte. La pompa presente in questo, forza l’andamento del fluido all’interno del serbatoio e la serpentina svolge la funzione di scaldarla prima di arrivare a destinazione. Il costo di quest’ultima tipologia di impianto è nettamente maggiore a quello precedente, visto che ci sono molte componenti in più, ma anche l’efficienza è superiore, poiché la serpentina è posta direttamente nel serbatoio. E’ come se il calore venisse conservato più a lungo.

Sicuramente, la manutenzione di questi sistemi, rispetto alla presenza di una caldaia, intesa come fonte di calore, è di gran lunga ridotta. Relativamente alla spesa a cui si va incontro, lo Stato, per incentivare le persone a prestare maggiore attenzione a questo tipo di riscaldamento, offre dei contributi e concede dei finanziamenti.  Per informazioni a riguardo, bisogna cercare i bandi di gara delle varie regioni ed inviare la modulistica necessaria agli uffici della regione di appartenenza. Generalmente, si può arrivare ad ottenere il 55% del finanziamento da restituire in dieci anni. Comunque, per avere un’idea della spesa a cui si va incontro, il prezzo si aggira intorno ai 6000 euro per questo tipo di impianti.

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